Nella modernità dei sistemi bancari non si fa altro che utilizzare un insieme di acronimi come API, GDPR, oltre che una serie di termini poco conosciuti e chiari come Open Banking, Open data, PSD2 e molto altri. Per scegliere un sistema bancario e selezionare una delle migliori banche digitali è doveroso in primo luogo capire quali sono le differenze e quali di quelle presenti sono in linea con le direttive internazionali, offrono la maggior sicurezza in termini di accessibilità e preservano meglio il patrimonio.
Tutte le nuove funzionalità si basano sulla sottoscrizione da parte dell’utente del GDPR. Ovvero, Regolamento generale sulla protezione dei dati che è stato applicato ufficialmente dal 2016 ed è divenuto poi operativo dal 2018. Nel testo si obbligano i titolari del trattamento dati, all’interno dell’Europa, a gestire in un certo modo gli stessi per preservare la privacy degli utenti.
Open Banking
La digitalizzazione del sistema bancario è avvenuta nel 2015, quando il Parlamento Europeo per la prima volta ha promulgato una normativa specifica per i pagamenti digitali. L’attenzione si spostava per la prima volta dalla banca in senso classico a quella digitale. Nel 2016, una sentenza storica ha richiesto nel Regno Unito alle più grandi banche di concedere a start up esterne di accedere ai dati, così da conferire nuovi sistemi di pagamento all’utenza finale. Nel 2018, sulla base dell’Open Banking, viene varato un nuovo regolamento e nasce una non profit omonima che serve a gestire questa attività digitale.
Dal 2019 la PSD2 è attuativa in tutti i Paesi d’Europa, anche l’Italia.
Migliori banche digitali e API
Tutte le migliori banche digitali sono dotate di un open banking, di cosa si tratta? I parametri digitali a livello europeo sono regolati da standard e direttive comuni. Questi sono specifici anche per i servizi di pagamento.
Per fornire al cliente un’esperienza superiore, le fintech collaborando con le banche hanno strutturato le API. Da un punto di vista tecnico sono delle interfacce di programmazione dell’applicazione che si va ad utilizzare. Un insieme di comandi che servono a gestire i servizi in rete. Questi sono alla base del’Open Bankinging e sono diventate negli ultimi anni di fondamentale interesse. Attraverso le API (Application Programming Interface) si identificano quelle procedure comuni da utilizzare per un determinato compito.
Le banche, oltre a garantire i propri servizi come i bonifici, visualizzare i pagamenti in ingresso e in uscita, effettuare versamenti, sono anche piattaforme per altri servizi, connesse a finanziamenti, piani di investimento ecc. Tutto questo si traduce nella necessità di modificarsi tanto velocemente quanto cambia il mercato, per dare un’esperienza semplificata all’utente. Mastercard ha una vasta gamma di soluzioni basate su API, che coprono tutti gli aspetti. Si passa dal pagamento tramite ecommerce, all’invio di denaro online, al pagamento con portafoglio digitale e mediante Apple e Google Pay, per citarne alcuni. In realtà tutte le banche ne sono dotate, ma a livelli differenti: maggiore è l’istituto bancario e tanto più importante la sua operatività, maggiore sarà la disponibilità di API personalizzate. Questo vuol dire che la banca, oltre ad utilizzare le API di Mastercard, Visa, Maestro, impiega delle sue personali chiavi che massimizzano l’esperienza dell’utente.
PSD2: la chiave di utilizzo dell’Open banking
Un acronimo simbolo della digitalizzazione è il PSD2, Payment Services Directive 2. È questo a permettere ai clienti di gestire le finanze tramite le banche. La direttiva è stata imposta a livello europeo nel 2015, ma è stata aggiornata varie volte. PSD2 è il corrispettivo di Direttiva dei sistemi di pagamento e permette di ottenere un’integrazione con nuovi servizi di sicurezza che proteggono gli utenti. In particolare questa si divide in:
- PIS. Payment Initiation Services, ovvero servizi di disposizione di ordini di pagamento online. Permettono di effettuare dei pagamenti mediante un sistema terzo che effettua il servizio diverso dal proprio istituto di credito. In pratica, grazie a questo sistema viene garantita enorme flessibilità per il consumatore che vuole effettuare un pagamento digitale. Non bisogna più passare attraverso la propria banca anche se, per una questione di sicurezza, bisogna sempre autorizzare il pagamento dalla notifica dell’App della propria banca.
- AIS. Account Information Services, ovvero servizi di informazioni sui conti di pagamento online. Tutte le informazioni stazionano in una sola piattaforma, questo permette di avere una panoramica completa senza doversi spostare tra applicazioni di diverso tipo a seconda delle esigenze.:
- dei pagamenti,
- dei conti,
- della situazione finanziaria.
- CISP. Servizio di conferma disponibilità fondi previsto quando vengono effettuati pagamenti con carte di debito emesse da un partener terzo diverso dalla banca. Questi sono soggetti terzi che si appoggiano alle banche. Non sono loro a detenere realmente i fondi ma permettono lo stesso di finalizzare un pagamento.
- SCA – Strong Customer Authentication con cui si permette agli utenti di entrare nella piattaforma e utilizzare tutti i servizi.
L’Open Banking con le API
Dal 2018 queste sono le basi, anche in Italia, per l’Open Banking attraverso le API. Oltre a semplificare la gestione dei fondi e quindi migliorare l’accesso ai dati, gli AISP permettono anche di migliorare la qualità dei servizi. Questo è possibile solo grazie ai Big Data e ai fornitori di servizi che, in ottemperanza a quando definito nel GDPR e nell’European Data Protection Board, riescono a garantire questa flessibilità pur preservando i dati degli utenti.
Tutto questo si traduce praticamente con la possibilità per l’utente di accedere ad una serie di servizi che prima non esistevano come gli ePayment, per cui basta un semplice click su un sito per formalizzare un acquisto in totale sicurezza, oppure i pagamenti Contactless, con i quali si può avvicinare al POS la propria carta e far leggere il microchip o addirittura il telefono cellulare o ancora un orologio di ultima generazione. La parola d’ordine è digitalizzazione, ma bisogna sempre fare massima attenzione agli strumenti che si scelgono e all’istituto di credito selezionato.
Le migliori banche digitali sono quelle che offrono varietà, ma anche sistemi di sicurezza elevata. Basta una piccolissima falla nel sistema per rendere facile l’accesso ai propri dati o ai propri fondi. Per questo è utile sempre selezionare delle banche che siano comunque già note, che abbiano un range di operatività conosciuto e strutturato e che possano quindi garantire elevate prestazioni finali.