Vuoi aprire un e-commerce e non sai da dove cominciare? Chiedilo alla banca giusta

Aprire un negozio online lascia il massimo della libertà, sia perché permette di diventare manager di sé stessi, sia perché i vincoli orari vengono ridotti ai minimi termini. Ma quali sono i passi da compiere per aprire un’attività imprenditoriale del genere? Qual è il collegamento tra e-commerce e banca?

In questa pratica guida verranno forniti dei consigli molto utili per iniziare senza commettere errori.

Cosa bisogna sapere prima di iniziare a vendere tramite Internet

Prima di intraprendere un’attività di vendita online, è necessario conoscere i vantaggi e gli svantaggi per capire se può fare al caso nostro oppure no.

I vantaggi di un’attività di vendita online sono principalmente i seguenti:

  • Massima flessibilità oraria;
  • Possibilità di chiedere un prestito per l’apertura dell’e-commerce alla banca studiato su misura per le proprie esigenze;
  • I costi di avviamento dell’attività sono nettamente inferiori rispetto ad una tradizionale;
  • Non è necessario possedere un negozio fisico, il quale comporta degli oneri burocratici ed economici;

Gli svantaggi di un’attività di vendita online

Come qualunque altro settore merceologico, il commercio virtuale ha degli svantaggi che è bene conoscere sia per prendere la migliore decisione, sia per ragionare in maniera più pragmatica sulle proprie aspettative e obiettivi.

È pertanto fondamentale tenere presente che:

  • Occorre innanzitutto del tempo prima di iniziare a vedere dei risultati tangibili;
  • La concorrenza è davvero molta;
  • L’apertura dell’e-commerce da sola non serve a nulla, c’è bisogno di investire anche nel marketing perché venga facilmente trovato e riconosciuto sul web;
  • Ottenere un prestito per l’e-commerce dalla banca, specialmente se si è agli esordi e non si dispongono di garanzie sufficienti, può essere un’impresa tutt’altro che semplice.

Se c’è la volontà di affrontare queste difficoltà, si potrà creare un’ottima brand reputation e un’impresa virtuale solida.

Scegliere una tipologia di business

Prima di iniziare la vendita online, bisogna sapere che esistono diverse tipologie di business, i quali determineranno la struttura del proprio negozio virtuale.

  • B2C (Business to Consumer): Il Business to Consumer non è altro che la tradizionale vendita da parte di un’azienda ai clienti finali, con i quali è possibile interagire in modo facile e diretto.
  • B2B (Business to Business): Il B2B include i siti di e-ecommerce che non si rivolgono ai clienti privati, bensì alle aziende nazionali ed estere. I beni venduti possono essere materie prime, prodotti semilavorati, generi alimentari e molto altro ancora. Per avere successo, si raccomanda di puntare ad una nicchia specifica, in modo da attirare i consumatori interessati a quei determinati beni o servizi.
  • C2C (Consumer to Consumer): Questa tipologia di vendita online riguarda unicamente le transazioni tra utenti privati, basti pensare ai siti di annunci oppure di aste virtuali. La suddetta è accessibile proprio a tutti, basta possedere un dispositivo mobile e scattare qualche foto al prodotto che si intende commercializzare.
  • C2B (Consumer to Business): Il Consumer to Business è la tipologia di business online meno conosciuta, ma non per questo deve essere sottovalutata, in quanto ricca di potenziale. In questa compravendita sono gli utenti finali a offrire dei servizi alle aziende, per esempio i professionisti free lance, gli influencer e i blogger.

Tipologie di prestiti e-commerce banca

Al fine di andare incontro agli imprenditori emergenti, i diversi istituti bancari hanno messo a punto dei prestiti capaci di soddisfare ogni esigenza, tra cui i finanziamenti europei a fondo perduto diretti e indiretti. Tali finanziamenti vengono erogati mediante degli appositi bandi di concorso.

Per aderire è necessario consultare il sito ed essere in possesso dei requisiti richiesti, per esempio la presentazione dettagliata di un progetto, essere disoccupati fino all’inoltro della domanda (se si apre anche solo una partita IVA, anche se la suddetta non risulta ancora attiva, si perde il diritto di partecipazione). Queste forme di agevolazioni sono molto apprezzate, in quanto non implicano la restituzione delle somme erogate.

È doveroso puntualizzare che, per effettuare una richiesta online di finanziamento, è necessaria l’abilitazione alla firma digitale (sul web sono disponibili numerosi programmi scaricabili gratuitamente). Se si preferisce ricevere informazioni da una persona fisica, è possibile recarsi presso gli appositi uffici delle Regioni, dove è solitamente presente uno staff addetto a tale mansione.

I principali istituti bancari mettono poi a disposizione delle start up una vasta gamma di finanziamenti volti a favorire l’apertura di attività commerciali, tra cui appunto quelle online. Prima dell’adesione a un determinato programma, è bene confrontare e valutare diverse proposte, in modo da pagare il tasso di interessi più basso.

Abbiamo poi i finanziamenti per le aziende formate da persone di sesso femminile. I suddetti hanno lo scopo di favorire le imprese in rosa e spesso prevedono prestiti a tasso zero oppure che coprono fino al 75% delle spese sostenute.

Esempi di finanziamenti e-commerce banca e come ottenerli

Se si desidera un’agevolazione più specifica e completa, si consiglia di rivolgersi ad una banca con carattere territoriale, poiché profonda conoscitrice delle realtà commerciali locali. Per riconoscere tali istituti di credito è molto semplice, basta leggere l’intestazione riportante il nome della città, della provincia oppure della regione.

Recentemente, anche il colosso dei pagamenti online PayPal sta mettendo a punto dei finanziamenti rivolti ai soggetti che desiderano lanciare un’impresa dedicata all’e-commerce. Per ottenere queste agevolazioni è necessario:

  • avere un business plan e un’idea imprenditoriale che possano essere realizzati in maniera tangibile e realistica;
  • aprire una partita IVA;
  • aver eseguito tutte le principali procedure di avvio dell’impresa;
  • aver completato l’iscrizione al Registro delle Imprese;
  • istituire una società unipersonale oppure composta da più soci.

In più, per far sì che la richiesta di prestito abbia esito positivo, bisogna rispettare i suddetti requisiti:

  • avere un’età compresa tra i 18 e i 70 anni (alcune banche li concedono anche a soggetti che hanno superato quest’età);
  • avere la residenza in Italia;
  • essere in possesso di un reddito dimostrabile per garantire la capacità di rimborso della somma erogata;
  • possedere un conto corrente bancario;
  • essere in possesso di una garanzia direttamente proporzionale alla somma di denaro richiesta, per esempio un bene immobile oppure dei garanti.